Riforma del Codice della Strada e profili di incostituzionalità: analisi approfondita della sentenza della Cassazione n. 2020/2025
La Corte di Cassazione, con la Sentenza n. 2020/2025, ha sollevato forti perplessità sull’attuazione della riforma del Codice della Strada, in particolare per quanto concerne l’utilizzo dei test salivari per rilevare il consumo di sostanze stupefacenti. La Suprema Corte ha evidenziato diverse criticità normative che potrebbero renderne incostituzionale l’applicazione, generando un acceso dibattito giuridico sulla proporzionalità delle sanzioni e sulla tutela dei diritti dei cittadini.
Se è pur vero che il caso in esame risale a prima dell’entrata in vigore della Riforma del Codice della Strada, da tale pronuncia si può ricavare il principio che la mera alterazione, tale da incidere sull’attenzione e sulla velocità di reazione dell’assuntore, di per sè non è rilevante, se non se ne dimostra l’origine. L’accertamento richieste, dunque, deve riguardare sia l’avvenuta assunzione, sia le caratteristiche proprie dell’alterazione.
Il caso esaminato dalla Cassazione: problematica e criticità dei test salivari
Uno degli aspetti centrali della riforma è la previsione di test salivari obbligatori per accertare la guida sotto l’effetto di droghe. Vi sono però tre criticità fondamentali sulle quali riflettere:
- Mancanza di una soglia minima di principio attivo: a differenza dell’alcol, per il quale esistono limiti precisi di tolleranza, la riforma non stabilisce una soglia minima di THC nel sangue che determini l’alterazione psicofisica.
- Disparità di trattamento rispetto ad altre sostanze: la normativa non distingue tra un uso pregresso e l’effettivo stato di alterazione al momento della guida, potenzialmente criminalizzando anche soggetti che non rappresentano un pericolo per la sicurezza stradale.
- Mancanza di garanzie e strumenti di verifica: l’attuale sistema normativo non fornisce adeguati meccanismi di contestazione e revisione degli esiti dei test, compromettendo il diritto alla difesa degli automobilisti.
La violazione dei principi di proporzionalità e ragionevolezza
L’analisi giuridica della sentenza evidenzia diversi profili di incostituzionalità della normativa sui test salivari, in particolare che:
- La sanzione penale e amministrativa deve essere proporzionata: l’assenza di una soglia minima potrebbe determinare sanzioni eccessive per soggetti che, pur avendo tracce di principio attivo di sostanza stupefacente nel sangue, non si trovano in uno stato di alterazione psicofisica idoneo a compromettere la sicurezza stradale.
- Manca un criterio uniforme di applicazione: le modalità di accertamento variano tra le diverse forze di polizia, generando disparità di trattamento e incertezza normativa.
- Equiparazione arbitraria tra cannabis e alcol: si rileva che, mentre l’alcol ha effetti immediati e quantificabili con precisione, la cannabis può restare rilevabile nell’organismo per giorni senza compromettere la capacità di guida. Diversamente, quindi, dal reato di guida in stato di ebbrezza alcolica, per il reato di cui all’art. 187 Cds la Corte ha rilevato che è necessario sia un accertamento biologico, sia che altre circostanze provino la situazione di alterazione psico-fisica.
Questi elementi di riflessione ci permettono di auspicare un intervento legislativo volto a garantire maggiore coerenza e rispetto dei principi costituzionali.
Implicazioni della sentenza e possibili sviluppi normativi
L’interpretazione della Corte comporta conseguenze significative per il futuro della riforma del Codice della Strada. Le possibili evoluzioni legislative includono:
- Definizione di una soglia minima di THC che distingua tra consumo pregresso e alterazione attuale;
- Miglioramento delle garanzie procedurali per evitare sanzioni arbitrarie e tutelare il diritto di difesa;
- Adeguamento delle modalità di controllo per garantire omogeneità e certezza del diritto.
Il dibattito è destinato a proseguire, con la possibilità che la norma venga sottoposta a un ulteriore vaglio di costituzionalità.
Per un approfondimento sulle implicazioni generali della riforma del Codice della Strada, si rimanda ai seguenti articoli:
- Analisi delle principali novità normative e operative
- Nuove regole per monopattini e dispositivi di mobilità
Questa decisione rappresenta un punto di svolta per la regolamentazione stradale italiana e apre la strada a un necessario riesame delle disposizioni contestate. Il legislatore sarà chiamato a bilanciare le esigenze di sicurezza con il rispetto dei principi costituzionali e dei diritti individuali.