Decreto Sicurezza 2025: Reato di occupazione arbitraria degli immobili destinati a domicilio altrui

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Decreto Sicurezza 2025: nuove tutele contro l’occupazione abusiva(arbitraria) degli immobili destinati a domicilio altrui

Decreto Sicurezza 2025: Reato di occupazione abusiva (arbitraria) degli immobili destinati a domicilio altrui

Nel quadro degli interventi previsti dal Decreto Sicurezza 2025 (DECRETO-LEGGE 11 aprile 2025 , n. 48), il legislatore è nuovamente intervenuto in materia di sicurezza urbana, con l’obiettivo di rafforzare la protezione della proprietà privata e dei diritti dei legittimi detentori di immobili. Il Capo II del provvedimento, dedicato alle “Disposizioni in materia di sicurezza urbana”, si caratterizza per l’introduzione dell’articolo 634-bis nel codice penale e del nuovo articolo 321-bis nel codice di procedura penale, al fine di offrire una risposta tempestiva e incisiva al fenomeno dell’occupazione abusiva.

L’art. 634-bis c.p.: il nuovo reato di occupazione arbitraria di immobile

Con l’inserimento dell’articolo 634-bis c.p., viene tipizzato uno specifico reato a tutela del domicilio privato, prevedendo una fattispecie autonoma distinta dalle ipotesi generali di invasione di terreni o edifici (art. 633 c.p.).

“Chiunque, mediante violenza o minaccia, occupa o detiene senza titolo un immobile destinato a domicilio altrui o sue pertinenze, ovvero impedisce il rientro nel medesimo immobile del proprietario o di colui che lo detiene legittimamente, è punito con la reclusione da due a sette anni “

La norma punisce con la reclusione da due a sette anni chiunque:

  • mediante violenza o minaccia, occupi o detenga senza titolo un immobile destinato a domicilio altrui o sue pertinenze;

  • impedisca il rientro del  proprietario o di colui che lo detiene legittimamente;

  • si appropri dell’immobile con artifizi o raggiri;

  • ceda a terzi l’immobile occupato.

Si tratta di una norma che amplia le condotte penalmente rilevanti, estendendo la punibilità a comportamenti che, pur non consistendo direttamente nell’occupazione, ne favoriscano o ne sfruttino gli effetti.

Ipotesi di cooperazione e non punibilità

La seconda parte della norma contempla le condotte collaterali, quali:

  • cooperazione o intromissione nell’occupazione;

  • ricezione o corresponsione di denaro o altra utilità legata all’occupazione.

Anche in questi casi, la pena applicabile è la stessa prevista per l’autore principale del reato.

“Alla stessa pena soggiace chiunque si appropria di un immobile destinato a domicilio altrui o di sue pertinenze con artifizi o raggiri ovvero cede ad altri l’ immobile occupato”

Importante eccezione è rappresentata dalla clausola di non punibilità ove è esclusa la responsabilità penale dell’occupante che:

  • collabori all’accertamento dei fatti;

  • adempia volontariamente all’ordine di rilascio dell’immobile

“Non è punibile l’occupante che collabori allaccertamento dei fatti e ottemperi volontariamente all’ordine di rilascio dell’ immobile”

Condizioni di procedibilità

Il reato è in linea generale procedibile a querela di parte, fatto salvo il caso in cui sia commesso nei confronti di soggetti incapaci, per età o per infermità: in tal caso si procederà d’ufficio.

Il nuovo art. 321-bis c.p.p.: la reintegrazione nel possesso

In coordinamento con il nuovo reato, il legislatore ha previsto una norma processuale innovativa: l’articolo 321-bis c.p.p., che consente l’adozione di misure urgenti di reintegrazione nel possesso dell’immobile.

Le misure previste:

  • Decreto motivato di reintegrazione : provvedimento emesso dal giudice su richiesta del pubblico ministero che permette la reintegrazione nel possesso dell’ immobile o delle sue pertinenze oggetto di occupazione arbitraria ai sensi dellarticolo 634-bis del codice penale;

  • Intervento diretto degli ufficiali di polizia giudiziaria: Nei casi in cui l’immobile occupato sia l’unica abitazione effettiva del denunciante, gli ufficiali di polizia giudiziaria che ricevono denuncia del reato di cui all’articolo 634 -bis del codice penale, espletati i primi accertamenti volti a verificare la sussistenza dell’arbitrarietà dell’occupazione, si recano senza ritardo presso l’immobile del quale il denunziante dichiara di essere stato spossessato (prima dell’esercizio dell’azione penale, nei casi di abitazione effettiva del denunciante);

  • Rilascio immediato dell’immobile : Gli ufficiali di polizia giudiziaria, ove sussistano fondati motivi per ritenere l’arbitrarietà dell’occupazione, ordinano all’occupante l’immediato rilascio dell’immobile e contestualmente reintegrano il denunciante nel possesso dell’immobile medesimo;

  • Rilascio coattivo : in caso di diniego dell’accesso, di resistenza, di rifiuto di eseguire lordine di rilascio o di assenza dell’occupante, gli ufficiali di polizia giudiziaria, ove sussistano fondati motivi per ritenere l’arbitrarietà dell’occupazione, dispongono coattivamente il rilascio dell’ immobile e reintegrano il denunciante nel possesso del medesimo, previa autorizzazione del pubblico ministero, scritta, oppure resa oralmente e confermata per iscritto, o per via telematica;

Tutte le operazioni devono essere documentate mediante verbale, trasmesso entro 48 ore al PM, che potrà chiedere convalida e decreto di reintegrazione da parte del giudice, a pena di inefficacia del provvedimento.

Nelle quarantotto ore successive gli ufficiali di polizia giudiziaria trasmettono il verbale al pubblico ministero competente per il luogo in cui la reintegrazione del possesso è avvenuta; questi, se non dispone la restituzione dell’ immobile al destinatario dell’ordine di rilascio, richiede al giudice la convalida e l’emissione di un decreto di reintegrazione nel possesso entro quarantotto ore dalla ricezione del verbale.

Profili applicativi e rilievi critici

L’introduzione di questi strumenti processuali rappresenta una significativa innovazione nel panorama del diritto penale e processuale italiano. Il loro utilizzo pone tuttavia questioni rilevanti in ordine alla compatibilità con i principi costituzionali, in particolare sotto il profilo del diritto di difesa e del giusto processo.

Si segnala anche l’impatto potenziale su situazioni di morosità incolpevole o di occupazione legata a fragilità sociali, dove sarà fondamentale l’attenta valutazione dei presupposti soggettivi.

Rivolgiti a noi

Lo Studio Legale Abbondanza offre assistenza qualificata in materia penale, con particolare attenzione alla difesa della proprietà privata e alla tutela giuridica nei casi di occupazione abusiva.

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✔ Importante: Clicca qui per scaricare il Decreto legge n. 48 2025 decreto sicurezza